SeamFramework.orgCommunity Documentation

Introduzione a JBoss Seam

Seam è un'application framework per Java Enterprise. Si ispira ai seguenti principi:

Unico tipo di "cosa"

Seam definisce un modello uniforme a componenti per tutte le business logic dell'applicazione. Un componente Seam può essere stateful, con uno stato associato ad uno dei tanti contesti ben-definiti, che includono long-running, persistenza, contesto del processo di business e il contesto conversazionale, che viene preservato lungo le diverse richieste web durante l'interazione dell'utente.

Non c'è alcuna distinzione in Seam tra i componenti del livello presentazione ed i componenti di business logic. Si può stratificare l'applicazione secondo una qualsiasi architettura a proprio piacimento, piuttosto che essere forzati a modellare la logica dell'applicazione in uno schema innaturale con una qualsiasi combinazione di framework aggrovigliati come avviene oggi.

A differenza dei componenti J2EE o del semplice Java EE, i componenti Seam possono simultaneamente accedere allo stato associato alla richiesta web e allo stato mantenuto nelle risorse transazionali (senza il bisogno di propagare manualmente lo stato della richiesta web attraverso i parametri). Si potrebbe obbiettare che la stratificazione dell'applicazione imposta dalla vecchia piattaforma J2EE fosse una Cosa Buona. Bene, niente vieta di creare un'architettura a strati equivalente usando Seam — la differenza è che tu decidi l'architettura dell'applicazione e decidi quali sono i layer e come lavorano assieme

Integrazione di JSF con EJB 3.0

JSF e EJB 3.0 sono due delle migliori caratteristiche di Java EE 5. EJB3 è nuovo modello a componenti per la logica di business e di persistenza lato server. Mentre JSF è un eccezionale modello a componenti per il livello di presentazione. Sfortunatamente, nessuno dei due componenti da solo è capace di risolvere tutti i problemi. Invece JSE e EJB3 utilizzati assieme funzionano meglio. Ma la specifica Java EE 5 non fornisce alcuno standard per integrare i due modelli a componenti. Fortunatamente, i creatori di entrambi i modelli hanno previsto questa situazione ed hanno elaborato delle estensioni allo standard per consentire un ampiamento ed un'integrazione con altri framework.

Seam unifica i modelli a componenti di JSF e EJB3, eliminando il codice colla, e consentendo allo sviluppatore di pensare al problema di business.

E' possibile scrivere applicazioni Seam dove "qualsiasi cosa" sia un EJB. Questo potrebbe essere sorprendente, se si è abituati a pensare agli EJB come ad oggetti cosiddetti a grana-grossa, "di peso massimo". Comunque la versione 3.0 ha completamente cambiato la natura di EJB dal punto di vista dello sviluppatore. Un EJB è un oggetto a grana-fine — non più complesso di un JavaBean con annotazioni. Seam incoraggia ad usare i session bean come action listener JSF!

Dall'altro lato, se si preferisce non adottare EJB 3.0 adesso, è possibile non farlo. Virtualmente ogni classe java può essere un componente Seam, e Seam fornisce tutte le funzionalità che ci si attende da un "lightweight" container, ed in più, per ogni componente, EJB o altro.

AJAX integrato

Seam supporta le migliori soluzioni open source AJAX basate su JSF: JBoss RichFaces e ICEFaces. Queste soluzioni ti permettono di aggiungere funzionalità AJAX all'interfaccia utente senza il bisogno di scrivere codice JavaScript.

In alternativa Seam fornisce al suo interno uno strato remoto di JavaScript che ti consente di chiamare i componenti in modo asincrono da JavaScript lato client senza il bisogno di uno strato di azione intermedio. Si può anche sottoscrivere topic JMS lato server e ricevere messaggi tramite push AJAX.

Nessuno di questi approcci funzionerebbe bene, se non fosse per la gestione interna di Seam della concorrenza e dello stato, la quale assicura che molte richieste AJAX a grana fine (fine-grained) concorrenti e asincrone vengano gestite in modo sicuro ed efficiente lato server.

Processo di business come primo costrutto di classe

Opzionalmente Seam può fornire una gestione trasparente del processo di business tramite jBPM. Non ci crederai quanto è facile implementare workflow complessi, collaborazioni ed una gestione dei compiti utilizzando jBPM e Seam.

Seam consente pure di definire il pageflow del livello di presentazione utilizzando lo stesso linguaggio (jPDL) che jBPM utilizza per la definizione dei processi di business.

JSF fornisce un ricco ed incredibile modello a eventi per il livello di presentazione. Seam migliora questo modello esponendo gli eventi del processo di business jBPM attraverso lo stesso identico meccanismo di gestione eventi, dando un modello a eventi uniforme per l'intero modello a componenti di Seam.

Gestione dichiarativa dello stato

Siamo tutti abituati al concetto di gestione dichiarativa delle transazioni e sicurezza dichiarativa fin dai primi giorni di EJB. EJB3 introduce anche la gestione dichiarativa del contesto di persistenza. Ci sono tre esempi di un ampio problema di gestione dello stato che è associato ad un particolare contesto, mentre tutte i dovuti cleanup avvengono quando il contesto termina. Seam porta oltre il concetto di gestione dichiarativa dello stato e lo applica allo stato dell'applicazione. Tradizionalmente le applicazioni J2EE implementano manualmente la gestione dello stato con il get e set della sessione servlet e degli attributi di richiesta. Questo approccio alla gestione dello stato è l'origine di molti bug e problemi di memoria (memory leak) quando l'applicazione non riesce a pulire gli attributi di sessione, o quando i dati di sessione associati a diversi workflow collidono all'interno di un'applicazione multi-finestra. Seam ha il potenziale per eliminare quasi interamente questa classe di bug.

La gestione dichiarativa dello stato dell''applicazione è resa possibile grazie alla ricchezza del modello di contesto definito da Seam. Seam estende il modello di contesto definito dalla specifica servlet — richiesta, sessione, applicazione — con due nuovi contesti — conversazione e processo di business — che sono più significatici dal punto di vista della logica di business.

Resterai stupito di come molte cose divengano più semplici non appena inizia ad usare le conversazioni. Hai mai sofferto nell'utilizzo dell'associazione lazy in una soluzione ORM come Hibernate o JPA? I contesti di Seam di persistenza basati sulle conversazioni ti consentiranno di vedere raramente una LazyInitializationException. Hai mai avuto problemi con il pulsante di aggiornamento? Con il pulsante indietro? Con una form inviata due volte? Con la propagazione di messaggi attraverso un post-then-redirect? La gestione delle conversazioni di Seam risolve questi problemi senza che tu debba pensarci. Questi sono tutti sintomi di un'architettura errata di gestione dello stato che è stata prevalente fin dai primi giorni della comparsa del web.

Bijection

La nozione di Inversione del Controllo o dependency injection esiste in entrambi JSF e EJB3, così come in numerosi così chiamati lightweight container. La maggior parte di questi container predilige l'injection di componenti che implementano servizi stateless. Anche quando l'injection di componenti stateful è supportata (come in JSF), è virtualmente inutile per la gestione dello stato dell'applicazione poiché lo scope del componente stateful non può essere definita con sufficiente flessibilità e poiché i componenti appartenenti a scope più ampi potrebbero non essere iniettati nei componenti appartenenti a scope più ristretti.

La Bijection differisce da IoC poiché è dinamica, contestuale, e bidirezionale. E' possibile pensare ad essa come un meccanismo per la denominazione di variabili contestuali (nomi in vari contesti legati al thread corrente) in attributi dei componenti. La bijection consente l'autoassemblamento dei componenti da parte del container. Permette pure che un componente possa in tutta sicurezza e semplicità manipolare il valore di una variabile di contesto, solamente assegnandola ad un attributo del componente.

Gestione del workspace e navigazione multi-finestra

Le applicazioni Seam consentono all'utente di passare liberamente a più tab del browser, ciascuno associato ad una conversazione differente ed isolata. Le applicazioni possono addirittura avvantaggiarsi della gestione del workspace, consentendo all'utente di spostarsi fra le varie conversazioni (workspace) all'interno del singolo tab del browser. Seam fornisce non solo una corretta funzionalità multi-finestra, ma anche funzionalità multi-finestra in una singola finestra!

Preferenza delle annotazioni all'XML

Tradizionalmente la comunità Java è sempre stata in uno stato di profonda confusione su quali tipologie di meta-informazione debbano essere considerate configurazione. J2EE ed i più noti lightweight container hanno entrambi fornito descrittori per il deploy basati su XML per cose che sono configurabili tra differenti deploy del sistema e per altri tipi di cose o dichiarazioni che non sono facilmente esprimibili in Java. Le annotazioni Java 5 hanno cambiato tutto questo.

EJB 3.0 sceglie le annotazioni e la "configurazione tramite eccezione" come il miglior modo per fornire informazioni al container in una forma dichiarativa. Sfortunatamente JSF è fortemente dipendente da file XML di configurazione molto lunghi. Seam estende le annotazioni fornite da EJB 3.0 con un set di annotazioni per la gestione dichiarativa dello stato e la demarcazione dichiarativa del contesto. Questo consente di eliminare le noiose dichiarazioni JSF dei bean gestiti e riduce l'XML richiesto alla sola informazione che veramente appartiene a XML (le regole di navigazione JSF).

I test d'integrazione sono facili

I componenti Seam, essendo semplici classi Java, sono per natura unità testabili. Ma per le applicazioni complesse, il test dell'unità (testing unit) da solo è insufficiente. Il test d'integrazione (integration testing) è tradizionalmente stato complicato e difficile per le applicazioni web Java. Seam fornisce la testabilità delle applicazioni come caratteristica essenziale del framework. Si potranno facilmente scrivere test JUnit o TestNG che riproducano tutta l'interazione con l'utente, provando tutti i componenti del sistema separati dalla vista (pagina JSP o Facelet). Si potranno eseguire questi test direttamente dentro il proprio IDE, dove Seam automaticamente eseguirà il deploy dei componenti EJB usando JBoss Embedded.

Le specifiche non sono perfette

Pensiamo che l'ultima incarnazione di Java EE sia ottima. Ma sappiamo che non sarà mai perfetta. Dove ci sono dei buchi nella specifica (per esempio limitazioni nel ciclo di vita JSF per le richieste GET), Seam li risolve. E gli autori di Seam stanno lavorando con i gruppi esperti JCP per assicurare che queste soluzioni siano incorporate nelle prossime revisioni degli standard.

Una web application non genera soltanto pagine html ma fa molto di più

I web framework di oggi pensano troppo poco. Ti consentono di estrarre gli input dell'utente da una form e di metterlo in un oggetto Java. E poi ti abbandonano. Un vero web framework dovrebbe indirizzarsi verso problemi come la persistenza, la concorrenza, l'asincronicità, la gestione dello stato, la sicurezza, le email, la messaggistica, la generazione di PDF e grafici, il workflow, il rendering di wikitext, i web service, il caching e altro ancora. Dopo aver provato Seam, si resterà stupiti di come questi problemi vengano semplificati...

Seam integra JPA e Hibernate3 per la persistenza, EJB Timer Service e Quartz per l'asincronicità, jBPM per i workflow, JBoss Rules per le regole di business, Meldware Mail per le email, Hibernate Search e Lucene per la ricerca full text, JMS per la messaggistica e JBoss Cache per il caching delle pagine. Seam pone un framework di sicurezza basato sulle regole sopra JAAS JBoss Rules. Ci sono anche le librerie JSP per la creazione dei PDF, le mail in uscita, i grafici ed il testo wiki. I componenti Seam possono essere chiamati in modo sincrono come un Web Service, oppure in modo asincrono da JavaScript lato client o da Google Web Toolkit o, sicuramente, direttamente da JSF.

Inizia ora!

Seam funziona in qualsiasi application server Java EE, e perfino in Tomcat. Se il proprio ambiente supporta EJB 3.0, benissimo! Altrimenti, nessun problema, si può utilizzare la gestione delle transazioni interna a Seam con JPA o Hibernate3 per la persistenza. Oppure si può fare il deploy di JBoss Embedded in Tomcat, ed ottenere pieno supporto per EJB 3.0.

La combinazione di Seam, JSF e EJB3 è il modo più semplice per scrivere una complessa applicazione web in Java. Ci si stupirà di quanto poco codice viene richiesto!

Visita SeamFramework.org per scoprire come contribuire a Seam!